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Case in legno che riscoprono il rapporto con la natura

Che si tratti di mare, lago o montagna la parola d’ordine è sempre la stessa: legno!

Dall’agriturismo di design al capanno da pesca su palafitte, dalla casa di campagna alla casa galleggiante, il comun denominatore è sempre lo stesso: il legno.

Nella storia dell’architettura le case di campagna sono da sempre dedicate al relax e al contatto con la natura.

Definizione valida ancora oggi in quanto le ville immerse nel verde rappresentano la fuga dal caos della città e l’opportunità di una vita più salutare in paesaggi mozzafiato.

Progettare case in legno nella natura significa cimentarsi in una sfida precisa, dove il dentro e il fuori si connettono tra di loro attraverso relazioni che ampliano i confini della casa proiettando la zona living nell’ambiente naturale sia che si tratti di mare, lago o montagna.

Abitare in una di queste case perfette per il relax, dove l’estetica e il comfort incontrano la sostenibilità e l’innovazione, è un privilegio che molti vorrebbero concedersi.

Scopriamone alcune, sparse in giro per il Mondo:

Siamo a Pescara. D’Annunzio li chiamava ‘ragni del mare’, sono i ‘trabucchi‘, macchine da pesca tipiche della costiera adriatica. Costruzioni che per secoli sono state utilizzate come case da quei contadini che abbandonavano la coltivazione della terra per dedicarsi alla pesca.

A questa tipologia di struttura, quasi sempre realizzata in legno, ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino d’Aleppo, si ispira il progetto di studio zero85 che nasce proprio dall’idea di abitare una ‘stanza sul mare‘.

Il progetto della casetta definisce, infatti, una profonda relazione di penetrazioni visive tra il mare e la ‘stanza’, grazie ad un’ampia vetrata che guarda alla spiaggia.

A poco più di un’ora da Londra, in un territorio di 100 acri di verde, si trova Soho Farmhouse, il suggestivo agriturismo del gruppo Soho House.

Qui un vecchio casale del XVIII secolo è stato ristrutturato e arricchito con quaranta bungalow in legno e un cottage, arredati in stile country-chic.

Il progetto, firmato dal progettista Nick Jones e da Vicky Charles (del gruppo Soho House), intende mantenere lo stile tipico e tradizionale della fattoria inglese, senza rinunciare alla modernità degli arredi.

Così, nascono ambienti che racchiudono un mix di stili, dal rustico al tradizionale, al minimal, con dettagli vintage ed elementi di antiquariato.

La Boathouse ospita un ristorante giapponese ed una zona solarium all’aperto con piscina esterna costruita nel laghetto adiacente, dotato di barche per piccole regate.

La struttura dispone anche di un campo da calcetto, una pista da pattinaggio invernale, una palestra, un campo da softball, una zona per bambini, un cinema, e un maneggio. Non manca la Spa, con sauna, bagno turco e bagno ghiacciato.

Nel cuore rurale dello stato di San Paolo, in Brasile, sorge la casa in legno immersa nella natura a firma dello studio MK27, guidato dall’architetto brasiliano Marcio Kogan.

Nel progetto di Casa Catuçaba l’integrazione tra edificio e paesaggio circostante è talmente riuscita che la casa è energeticamente autonoma e autosufficiente.

Immersa tra le colline, realizzata ad un’altezza di di 1.500 metri, su pilastri, la casa di legno è stata concepita come un rifugio, un luogo dove ritrovare il silenzio e il riposo, riconciliarsi con la natura.

Ha quattro camere da letto ed un’ampia zona living, con affaccio sulla vallata.

La sfida per lo studio MK27, nonché la richiesta dei committenti, consisteva nel creare un’abitazione che fosse in grado di smaltire i rifiuti e produrre energia elettrica e calore.

Il risultato sorprende: l’unica residenza in Brasile certificata col massimo punteggio nella classifica del Green Building Council Brasil, la sezione locale dell’ONG internazionale che promuove l’edilizia sostenibile.

L’acqua corrente è quella delle sorgenti che si trovano nei dintorni, l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari e fotovoltaici installati sul tetto e dalla turbina eolica.

Le stanze sono riscaldate da stufe a legna e le finestre hanno i doppi vetri per assicurare un controllo ottimale della temperatura. Il tetto è isolato termicamente con carta riciclata, mentre per le pareti sono state utilizzate le fibre compatte ricavate dalle bottiglie di plastica.

Eccetto i due muri che delimitano la casa, edificati con un’argilla locale, impiegata anche per il pavimento interno, d’ispirazione coloniale, il manufatto è una casa prefabbricata che è stata semplicemente assemblata sul posto, in legno sostenibile della foresta amazzonica certificato dalla ONG Forest Stewardship Council.

La facciata a nord, più esposta al sole, è stata dotata di sottili pannelli pieghevoli di eucalipto, alcuni fissi e altri scorrevoli, che servono da schermi per la luce e il calore e riproducono un effetto visivo cinematografico negli spazi interni.

In Romania, sulle rive del Danubio, gli architetti di Lime Studio hanno trasformato una vecchia boat house in un rifugio di design all’ultimo grido, per gli amanti delle case galleggianti.

Tradizionalmente considerate soluzioni povere e poco confortevoli, le case galleggianti stanno tornando di moda come soluzione abitativa. Ecco quindi che, in tutte le città con corsi d’acqua, architetti e designer si sbizzarriscono in relooking  che  trasformano le case sull’acqua in abitazioni di design.

Si chiama DOC, la casa galleggiante sul Danubio, pensata come location a servizio della comunità, per ospitare numerose attività sportive praticabili sul fiume.

Esterni ed interni rientrano perfettamente nei canoni di sostenibilità e integrazione con l’ambiente. La struttura, a basso impatto ambientale, è stata progettata appositamente per essere spostata durante i periodi di innalzamento del livello delle acque.

La novità di DOC consiste nella finalità del progetto: sfruttare nuove opportunità, come quelle offerte dalle case sull’acqua, e dare alla collettività un mezzo per riscoprire antichi e suggestivi luoghi della città.

Valentina Ieva